Esposizioni e riconoscimenti
Premi e mostre.
2007 – personale Viterbo.
2008 – personale Viterbo.
2008 – collettiva Viterbo.
2008 – collettiva Chieti.
2008 – collettiva Roma.
2009 – collettiva Vicenza.
2009 – collettiva Cremona.
2009 – personale galleria "La Spadarina", Piacenza.
2009 – collettiva Bolsena (VT).
2009 – collettiva Tallinn (ESTONIA).
2009 – collettiva Padova.
2009 – expo art Padova.
2010 – collettiva Venezia.
2010 – collettiva Portovenere (SP).
2010 – collettiva Parigi (FRANCIA).
2010 – expo art Forlì.
2010 – collettiva Bari.
2010 - personale Olbia.
2010 – collettiva Firenze.
2011 – personale Viterbo.
2011 – collettiva Villa S. Giovanni in Tuscia (VT).
2011 – personale Alghero.
2011 – "Celebrazioni di Michelangelo Buonarroti" Roma.
2011 – Triennale di Roma.
2011 – "Silfidi, sirene, sibille" collettiva Roma.
2012 - personale alla galleria "Art Vision Gallery" Civitanova Marche (MC).
2013 - "Festival dei Due Mondi" Spoleto (PG).
2013 - "International Biennial of Contemporary Art" Chicago (USA).
2013 – collettiva Locri (RC).
2013 – collettiva Assisi (PG).
2013 – personale Spoleto (PG).
2013 – collettiva Venezia.
2013 – VI collettiva d'Arte Contemporanea – Biennale di Venezia.
2013 – collettiva "Museo MIIT" Torino.
2014 – Biennale della Creatività in Italia, Verona.
2014 – collettiva Monreale (PA).
2014 – Biennale della Germania, Baden-Baden (GERMANIA).
2014 – Biennale di Spoleto (PG).
2014 – Collettiva Montecarlo (MONACO).
2014 – Collettiva Napoli.
2014 – "Spoleto Arte incontra Venezia", Venezia – a cura di Vittorio Sgarbi.
2014 – 1° Biennale Internazionale d'Arte di Durazzo, Durazzo (ALBANIA).
2014 – collettiva Associazione Eclettica, Spoleto (PG).
2015 – 2° Biennale Internazionale d'Arte di Palermo.
2015 – collettiva al Museo Canova di Possagno (TV) – a cura di Vittorio Sgarbi.
2015 – collettiva "Da Caravaggio ai giorni nostri", Piazza del Popolo, Roma.
2015 – Biennale Internazionale di Barcellona (SPAGNA).
2016 – Collettiva Museo di Palermo.
2016 – Collettiva "Contemporanei nella città degli Uffizi" (FI).
2017 - 1° Biennale del Mediterraneo, Palermo.
2017 - "Pro-Biennale" - a cura di Vittorio Sgarbi, Venezia.
2017 - "Contemporanei nelle sale del Bramante", Roma.
2017 - "Pronto Soccorso" artisti "curati" da Vittorio Sgarbi, Monreale (PA).
2017 - "Spoleto Arte" verso Caravaggio, (MALTA).
2017 – Biennale di Milano presentata da Vittorio Sgarbi, Milano.
2017 – personale presso la "Elle" galleria, Preganziol (TV).
2017 – Metropolitan Empire Prize – MoMa, New York (USA).
2017 - "Spoleto Pavilion", Venezia.
2017-2018 - "Gallery Club", Palermo.
2018 – Biennale delle Nazioni, Venezia.
2018 – personale "Kylix, contenitore d'arte contemporanea", Vetralla (VT).
2018 – Biennale Internazionale delle Fiandre, Bruges (BELGIO).
2019 – Mantova Artexpo, Mantova.
2020 – Artisti '20, Firenze.
2021 – Artisti '21, Galerie Thuillier, Parigi (FRANCIA).
Premi 2009.
"Palladio d'oro" Vicenza.
"Premio Giotto" Padova.
"Premio Internazionale Estonia" Tallinn.
"Premio internazionale L. da Vinci" Lecce.
"Premio speciale diritti umani Martin Luther King" Brindisi.
Premi 2010.
"Premio Grandi Firme dell'Arte Contemporanea" Cesenatico (FC).
"Premio Città del Vaticano" Accademia Santa Sara, Alessandria.
"Medaglia al merito artistico Città del Vaticano" Accademia Santa Sara, Alessandria.
1° premio "Città di Alessandria" Alessandria.
"Premio V. Tirasacchi" Vetralla (VT).
"Scintille d'Arte a Portovenere" Portovenere (SP).
"L'Arma dei Carabinieri, tra Arte e Società " Bari.
"Premio Alba 2010" Ferrara.
"Premio Guglielmo II" Monreale (PA).
Premi 2011.
"Premio Parmigianino" Firenze.
"Arte in Passerella" Palermo.
Premi 2012.
Premio "Le Quattro Fenici" Roma.
"Premio Città di Washington" (USA).
Premi 2013.
"Premio Afrodite" Vicenza.
"Premio Michelangelo" Firenze.
Premi 2014.
Accademico presso l'Accademia per le Scienze Applicate, Roma.
Premi 2017.
Premio Internazionale "ArteMilano", Milano.
Premi 2018.
"Premio Eccellenza Europea delle Arti", Roma, Barcellona (SPA), Parigi (FRA).
Critiche
"Tra neomanierismo e Neo-Simbolismo"
Non esita, il viterbese Alessio Papa, a definirsi pittore neomanierista, e i critici più diligenti, specie i maniaci delle etichettature, si chiederanno se l'epiteto sia da intendere in riferimento al Manierismo storico, quello cinquecentesco, o al fenomeno più recente, novecentesco, della Nuova Maniera, nata da una costola dell'Anacronismo, che ha avuto in Bruno D'Arcevia il suo rappresentante più emblematico.
In realtà , non si tratterebbe di una specificazione irrinunciabile. Non c'è dubbio che con entrambi, Papa condivida l'attrazione per la dimensione corporea dell'umano, indugiando nella rappresentazione del nudo, così come per il confronto con la storia antica e la mitologia, ancora capaci di suggestionare il presente come in un racconto senza fine. Va anche detto che, rispetto a vecchia e nuova maniera, manca, in Papa la coltivazione morbosa, narcisistica, della tecnica, che viene, invece, semplificata, quasi primitivizzata, nell'elaborazione dei modellati come nella stesura dei colori, perseguendo forse l'intento di sostenere un eloquio più moderno, alla portata di un pubblico meno settoriale di quanto non possa essere quello di Arcevia, e con inclinazioni meno "revivalistiche". Analogamente, si potrebbe dire che Papa prediliga composizioni poco articolate e affollate, anche quando improntate su invenzioni di forte originalità , differentemente dalla tendenza più tipica del Manierismo.
Ma, invece di soffermarsi sulle distinzioni, credo sia più importante sapere come Papa si senta, o meglio, come si sia sentito, perchè negli ultimi tempi ha intrapreso una fase espressiva in cui ha avvertito sollecitazioni diverse dalla precedente, acuendo la concentrazione delle immagini attorno a pochi corpi scoperti che interagiscono entro atmosfere speciali, poco terrene, di particolare sensualità .
Definizione per definizione, chiamerei questa nuova produzione "neo-simbolista", dato che vi si possono riscontrare molte delle valenze liriche care a Moreau e, in misura minore, Redon, in primo luogo la visionarietà .
E' chiaro, ormai: è all'inconscio e alle sue rivelazioni, anche quando arcane, che Papa chiede conto delle richieste di senso eluse dalla ragione.
Prof. Vittorio Sgarbi.
"Atmosfere oniriche"
C'è la donna magnificata, nei dipinti di Alessio Papa, raffigurata senza limiti narrativi o costrizioni di maniera, determinata, rappresentata talvolta come oggetto del desiderio che si compiace di esserlo.
Visione appunto tutta maschile e, in alcuni casi certamente anche femminile, a seconda della donna, sia chiaro. Nei dipinti di Papa c'è il suo immaginario erotico, una sensualità scandita da atmosfere oniriche in cui il soggetto dominante è la figura femminile carica di significati allusivi, provocatori. Che bisogno ci sarebbe, per esempio, di un'altra versione di Giuditta e Oloferne? Perchè c'è anche la Giuditta di Alessio Papa, che si mostra provata come dopo un amplesso (saffico, ci "suggerisce" il pittore) o per lo sforzo della decollazione, e sta di fronte a noi, dove la censura del sesso femminile è la testa decollata di Oloferne, eppur lei ci guarda con aria di sfida. Si tratta di una provocazione, una di quelle a cui Papa ci ha abituati, che non è mai sottile nà© velata da un'eleganza algida, tutt'altro.
Nel Neo-Simbolismo di Papa c'è infatti tanta carne, c'è bulimia erotica, e nei simboli che fanno da peso alle sue opere spunta persino il latte, schizzato fuori dal capezzolo di una donna, che scopriamo così essere la creatrice della Via Lattea, un gesto peraltro molto ricercato in rete.
Il potere della donna viene misurato nei dipinti di Papa con la bellezza, mostrata senza vergogna, del corpo nudo, di per sà© opera d'arte, ed è indiscutibile che sia così, anche nella vita e negarlo non è di aiuto a nessuno.
Papa contorce questi corpi piegandoli alla sua visione anatomica, specchio di uno stato d'animo che riusciamo a leggere in modo chiaro.
Della bellezza non v'è infatti nulla di cui vergognarsi, a nasconderla invece si.
Prof. Vittorio Sgarbi.
Del pittore Alessio Papa si può affermare senza il timore di essere smentiti, che possiede l'innato talento donatogli da una entità superiore.
Infatti artisti si nasce non si diventa.
Alessio Papa possiede una impressionante forza espressiva corroborata da uno stile e da una tecnica pittorica straordinaria.
Nei soggetti dei suoi lavori coglie l'essenza e con una maestria veramente accademica, nel suo attingere all'esperienza antica, ne trasfonde i significati.
La pittura del giovane maestro Alessio Papa è una pittura colta, assolutamente vigorosa e rivitalizzata in maniera vibrante e commovente.
Le opere sono un vero e proprio miracolo di arte iperrealista/storica/onirica.
Eleganza, classe, armonia costruttiva della composizione sono gli elementi che ricorrono in tutti i dipinti di Alessio Papa, artista completo che può tranquillamente aspirare ad altissimi orizzonti, competitivo in ambito internazionale.
Dott. Vladimir Cicognani.
Il maestro possiede un innato talento artistico.
àˆ un geniale interprete e un sensibilissimo traduttore di quanto gli ispira la propria psico-emotività .
Autore estremamente emozionale, da classificarsi tra i migliori maestri d'arte.
Dott. Cav. Giancarlo Alà¹
La rilettura dei classici, manieristi e barocchi, diviene per l'artista un pretesto per esprimere una modernità ed un gusto mitologico per la bellezza. I colori puri, il chiaroscuro studiato, i soggetti legati alla tradizione conferiscono un particolare fascino.
Dott. Daniele Radini Tedeschi
Delle opere del Maestro Alessio Papa emerge una profonda conoscenza per le tematiche classiche a cui però egli guarda rinnovandole in chiave iperrealista. Come divinità di un moderno Olimpo, i soggetti rappresentati appaiono imperturbabili, superiori e distaccati dalle passioni che avviliscono i comuni mortali. A questo atteggiamento serafico, fanno da contraltare le cromie vivaci, i panneggi chiaroscurali le ombre nette che delimitano i corpi in movimento.
Sandro Serradifalco.
[Recensione riferita all'opera DANAE] L'artista ci presenta un'opera di pittura dalle forme che a prima vista potrebbero apparire semplicemente figurative. Tuttavia ad una più approfondita analisi, senza dover leggere le sue parole, si evince la sostanziale azione deformatrice attuata sulla forma naturale. Alessio Papa ha cura di segnalare la propria appartenenza al genere manierista. Certamente egli intende l'interpretazione data al fenomeno artistico nei primi decenni del novecento, quando esso è stato pienamente compreso come l'intenzione schiettamente anti-classica, una rilettura che ha salvato dal biasimo molti grandi maestri dei secoli XVII e XVIII. Ritengo in ciò di dare pienamente appoggio all'idea di pittura di Alessio Papa. Egli ancora una volta ribadisce che la pittura non è solamente un pretesto per veicolare un presunto messaggio morale ma anche l'atto di potenza dell'essere. Essere in quanto espressione di una capacità di vivere come artista perchè dotato di qualcosa che non tutti possono possedere: il talento e la padronanza della tecnica. In quest'opera si percepisce la contemporaneità nell'uso del colore e nella deformazione delle forme, per nulla nostalgiche ma del tutto collocate nel nostro presente. Tale deformazione infatti pare essere più contigua alle arti dell'animazione che a quelle dell'antico periodo al quale si fa ideale riferimento.
Dott. Nicola Eremita.
Alessio Papa, sensibile all'espressione figurativa, usa la stessa per le molteplici interpretazioni della sua fantasia. La linea è pulita, le forme definite, la materia levigata. Una figurazione ancorata ai dettagli canonici ma non più accademica, una figurazione originale e moderna. L'uso del colore e del disegno, implicano la riconoscibilità del tratto distintivo del Maestro, di uno stile soggettivo ed emozionale, che non rinuncia al rigore dell'impaginato e alla razionalità progettuale. L'artista sembra accostarsi alla tradizione figurativa in modo personale, la sua espressività si avvale di un segno pittorico deciso e sapiente, dove i colori si esaltano negli accostamenti tonali. Il suo non è un mero recupero di un mondo di immagini e narrazione, ma si propone come un festoso gesto creativo per far rinascere i resti della nostra cultura figurativa e artistica, con un esito però, non da narratore classico o tradizionale, ma innovativo.
Josè Van Roy Dalì.
Nella ricerca compiuta da Alessio Papa si delinea una calibrata e armoniosa fusione tra viaggio reale e viaggio mentale sovradimensionale connessi a un processo esperienziale, in cui la visione reale e lo spirito d'immaginazione convergono in misurato bilanciamento e si risolvono in formule rappresentative dai connotati simbolico-metaforici ispirati al rapporto con la storia passata e la tradizione classica misticheggiante dei miti e delle leggende, trasportate nel presente e rivisitate e riproposte in chiave attuale di moderno manierismo, ponendo particolare attenzione all'elemento di spiritualità e ai significati subliminali impressi sulle tele. Le suggestioni delle visioni evocate vengono stimolate e sollecitate dalla sensibilità espressiva dell'artista, che fornisce una rielaborazione personalizzata intrisa di sferzante carica energetica e riesce a infondere e a conservare perfettamente intatti nelle rappresentazioni quel senso di coinvolgente stupore, di spontanea meraviglia, scaturiti dall'emozione stessa che li ha generati.
Le opere racchiudono una fremente e vibrante tensione sperimentale, frutto della coesione tra mondo e realtà circostante e sfera interiore più intima e recondita, tra paesaggio fisico reale e paesaggio virtuale dell'anima. Emerge la volontà di ricerca di una proiezione d'infinito, di una prospettiva di rappresentazione proiettata e protesa fuori e dentro il passato e il presente, come accade nello stato di veglia e di sogno, che si intreccia fino a fondersi in commistione, confondendo e perdendo i propri confini dimensionali delimitativi. àˆ una pittura che nasce da suggestioni reali che mantiene e che lo spettatore è chiamato a recepire e riattivare, innescando un meccanismo relazionale con i dipinti di coinvolgente interazione comunicativa. Nell'impronta compositiva, dalla sofisticata laboriosità strutturale, la metafora sottesa originata dal solido legame tra viaggio fisico e viaggio mentale si rivela, invitando a cogliere l'essenza più autentica delle cose della vita nelle sue variegate e multiformi espressioni.
La gradevolezza dell'impatto esteriore risiede nella potente forza generatrice di bellezza, armonia, poesia, sentimento, emozione, che si congiungono insieme in magica alchimia narrativa. La tecnica pittorica di Papa rifugge il procedimento "freddo e distaccato" dell'oggettività fotografica e copiativa ed è finalizzata alla rivalutazione e al recupero della componente più intimista dell'arte. Le immagini riprodotte sono collocate in una dimensione che, seppur calata nella realtà ed ispirata ad essa, si manifesta in una costruzione fantastica e fortemente simbolista, che si riempie di visionarietà onirica e sposta l'indagine pittorica dall'esterno all'interno rivolgendosi direttamente all'ego introspettivo, che guida la mano e l'atto del dipingere. Papa vuole indagare e dare voce a quel mondo sommerso e ancora inespresso e ritrovare, tramite l'arte, l'esatta e precisa collocazione del proprio essere nel mondo, in quanto uomo e artista contemporaneo, e del proprio rapporto relazionale con quanto lo circonda, palesando una profonda e consapevole maturazione tra sperimentazione moderna e memoria antica, orientate e alimentate dal pathos emozionale che lo accompagna, canalizzandone e indirizzandone l'azione esecutiva.
Elena Gollini.